Rio Piscinas, Arbus (CA) Sardegna – 13.06.07, ore 20.38 _ Il torrente scende verso il mare, trasportando i sedimenti della miniera di Montevecchio, chiusa nel 1991, fino all’area naturale delle dune di Piscinas, piccolo deserto italiano, che i collegamenti disagevoli, l’attività mineraria e la presenza della vicina colonia penale di Is Arenas hanno contribuito a proteggere.

Miniera di Masua, Iglesias (CI) Sardegna - 14.06.07, ore 12.47 _ Masua è un ex sito minerario per l’estrazione di piombo e zinco, attivo dal 1859 al 1991. Riconosciuto nel 1998 dall’UNESCO ed istituito ufficialmente nel 2001, il Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna rappresenta, per la sua unicità, un’eccellenza a livello internazionale ed una nuova forte attrattiva turistica per l’isola.

Frana di Corniglio, Appennino emiliano (PR) – 20.05.07, ore 15.12 _ Quella di Corniglio è una frana storica a cinematica lenta tra le più grandi in Europa, con oltre quattrocento milioni di metri cubi di materiale in movimento. La sua riattivazione dal 1996 al 1999 ha causato la lesione ed il conseguente abbattimento di tutte le abitazioni della frazione Linari, costruite sul corpo della frana agli inizi degli anni ’70.

Discarica di Scarpino (GE) – 10.08.07, ore 10.13 _ Quella di Monte Scarpino, nata nel 1968, è una delle più grandi discariche italiane con i suoi 50 ettari di superficie e le oltre 450.000 tonnellate di rifiuti smaltiti nel 2006. Dopo importanti lavori per la messa in sicurezza del sito è entrata in funzione una centrale da circa 6000 kW, che utilizza il biogas prodotto dai rifiuti per produrre energia elettrica.

Monte di Portofino (GE) – 09.08.07, ore 20.56 _ Il Parco Naturale Regionale di Portofino è costituito dall’omonimo promontorio, la principale sporgenza della Riviera Ligure, posto 30 Km a levante della città di Genova. La popolazione è di circa 680 abitanti, residenti nei comuni di Camogli, Portofino e Santa Margherita. Dopo anni di discussioni e polemiche, oggi i confini del Parco sono gli stessi del 1935, anno della sua costituzione.

Capo Testa, Santa Teresa di Gallura (OT) Sardegna – 08.06.07, ore 13.24 _ Il geosito di Capo Testa è composto da numerosi affioramenti granitici e di blocchi tondeggianti o informi, isolati o in cumuli sui quali si frangono con forza le onde di maestrale, modellati ed erosi in forme molto particolari, nel corso di milioni di anni, dall'azione combinata del sole, del vento, della pioggia e del mare.

Abbiadori, Arzachena (OT) Sardegna - 08.06.07, ore 10.47 _ La “Legge Soru”, adottata nel 2004 dalla Regione Sardegna, impedisce nuove costruzioni a meno di 2 chilometri dal mare. Abbiadori, frazione del comune di Arzachena, ad appena 4 chilometri da Porto Cervo, è un grazioso villaggio in continua espansione, con una splendida vista su Cala di Volpe.

Varazze (SV) Liguria – 18.07.07, ore 11.35 _ Le colline alle spalle di Arenzano, Cogoleto e Varazze, nella Riviera Ligure di Ponente, sono state ripetutamente percorse da incendi, il più grave ed esteso dei quali è avvenuto nel 1997. La Liguria è una delle regioni italiane più colpite dal rischio incendi boschivi, per questo è stata la prima a dotarsi già dal 2000 di un apposito servizio di previsione denominato SPIRL.

Cala dell’Oro, Area Marina Protetta di Portofino (GE) Liguria – 13.08.07, ore 17.27 _ Cala dell’Oro è un’area a riserva integrale, dove è interdetto l’accesso sia dal mare che da terra, tranne che per scopi scientifici. Recentemente è stata attivata una sperimentazione con accessi regolamentati per la balneazione.

Monte Giogo, Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano (MS) Toscana – 17.08.07, ore 20.09 _ L’ex base Troposcatter NATO “Livorno”, dismessa nel 1996, faceva parte di un link strategico per le radiocomunicazioni, denominato ACE-HIGH Network, che collegava tra di loro e con i centri decisionali e di comando, tutti i Radar Remoti posti sui confini est dell’Alleanza Atlantica.

Riserva Naturale dell’Orrido di Botri e Balzonero (LU) Toscana – 28.07.07, ore 12.31 _ L'Orrido di Botri è un'aspra ed imponente gola calcarea, con ripide pareti a strapiombo alte fino a 200 metri ed in alcuni tratti distanti appena pochi metri l'una dall'altra, scavata in profondità nel corso dei millenni dalle acque del torrente Pelago.